– immagine realizzata da Tavole Romane* –

Siamo a qualche passo dalla Tuscolana, lunga arteria commerciale e residenziale che da Roma conduce verso i Castelli…quasi all’altezza dei celebri studi di Cinecittà che tanti film hanno regalato al nostra cinema…e nelle vicinanze di un’altra “nostra” Tavola (Sforno). Su un’ampia piazza – in cui passeggia Appio Claudio – spicca Giuda Ballerino: tre ampie vetrine, ciascuna con un’insegna in alto nera a scritte bianche e ingresso in quella centrale. Entrando si accede a un lungo corridoio su cui scorre a sinistra il grazioso bancone bar e che conduce alle due sale. Una sul fondo e una sulla destra: entrambe arredate in legno…la prima in bianco e destinata al Ristorante…la seconda in toni scuri riservata all’Osteria. Pavimenti in parquet e tanti, tanti, tanti fumetti (anche in bagno!) incorniciati a vetro sulle pareti, dedicati perlopiù a Dylan Dog…da cui la celebre (per gli amanti del genere) espressione “Giuda Ballerino!” Nel tratto di corridoio che conduce alla saletta in arredi scuri…gradevole scorcio di cucina a vista. Per l’Osteria apprezzabile spazio all’aperto, in cui abbiamo sostato per la nostra cena, allestito direttamente sulla piazza su cui si affacciano le vetrine e gli alti condomini. Tavoli e sedie semplici e di buon gusto inseriti in una cornice esterna, a nostro avviso, in contrasto con gli interni: si ha quasi la sensazione di essere seduti ai tavolini di un bar di piazza.
La cucina è di base romana con combinazioni creative, sia di terra sia di mare. Gli accostamenti sembrerebbero azzardati, ma è solo una sensazione “alla carta”! Buona la qualità delle materie prime. Nel menu presenti anche due piatti del Ristorante (dai prezzi decisamente più alti: 16€)…per chi volesse provarli e farsi un’idea. Oltre alla carta qualche piatto del giorno indicato sulla lavagna all’interno e dal personale durante l’ordinazione.
Il servizio – giovane, adeguato nel numero e riconoscibile dalle magliette rosse – ci è parso migliorabile: troppo intento a smaltire velocemente le richieste dei clienti, più che a “coccolarli”.
Possibile anche la sosta diurna per colazione o pranzo, aperitivo e dopocena. Offrono anche servizio catering. 

Le nostre pagelle:

  • Ospitalità 6,5                ↑ in salita di 1
  • Ambiente 7,5 (6 esterno)
  • Mescita 6,5
  • Cibo 7
    • Antipasti 7      ↑ in salita di 0,5
    • Primi 7
    • Secondi 7,5
    • Contorni non provati
    • Dessert 6,5
    • Pane 7

Prezzo:

  • Pasto: 35€

In breve:
A cena con Dylan Dog!

Informazioni pratiche:
Sito web: http://www.giudaballerino.com/
Indirizzo: largo Appio Claudio 346, 00174 Roma (come arrivare)
Orario: tutti i giorni 06:00-02:00
Tel. 06.71584807

…dalla nostra esperienza:

La stagione estiva è praticamente arrivata! Temperature ben sopra i 30°, ginestre e papaveri colorano campi e macchie di verde, l’aria è carica di profumi floreali. La voglia di rilassarsi all’aperto con una buona cena e del buon vino è tanta…complice anche la fatica per la prolungata settimana lavorativa…fino al sabato!
Decidiamo di provare l’Osteria di Giuda Ballerino, tante volte “sfiorata” con l’idea di sperimentarne i sapori: prenotiamo un tavolo all’aperto…et voilà la serata è stata davvero piacevole!
Unico neo alcune incertezze del personale: in particolare antipasti serviti sfalzati e acqua liscia col sapore di cloro, che abbiamo fatto sostituire con una imbottigliata, disponibile solo leggermente frizzante.

Citazioni dalla cucina:

Antipasti: ci siamo lanciati su assaggi all’insegna del fritto! Piccoli arancini…scelti al gusto Cacio e Pepe in crosta di mandorle e caffè, Gricia con copertura alla farina di Kamut e Coda dall’impanatura mais e cacao: buono il livello del fritto e lodevole l’idea degli accostamenti…meno riusciti i sapori, a nostro avviso poco marcati e a tratti impersonali. Molto gustosa invece la “Parmigiana di melanzane a modo nostro” realizzata con una fonduta di mozzarella e parmigiano di base (leggermente sapida), crocchette di melanzane morbidamente adagiate e due virgole decorative, una rossa al pomodoro e una verde al basilico. Spuntavano dalla carta altre scelte creative…diverse in onore del baccalà (variazioni e bocconcini fritti), fiori di zucca ripieni, alici (in tempura o in panzanella).

– “Parmigiana di melanzane a modo nostro” immagine realizzata da Tavole Romane*

Primi: paste fatte in casa, in versione lunga, corta e ripiena. La scelta non è stata semplice…ne avremmo voluto provare diverse…alla fine abbiamo optato per dei “Mezzi Paccheri alla Gricia con crema di zucchine romanesce e calamari croccanti”. Nell’insieme davvero un buon piatto: dalla cottura perfetta…al gradevole connubio di guanciale e calamari…per arrivare alla crema di zucchine che riesce a esaltare il sapore dei protagonisti di mare e di terra senza introdurre “terzi incomodi”. Segnaliamo nel menu anche originali rivisitazioni della Cacio e Pepe (con broccoletti saltati) e dell’Amatricina (con Tonno).

– “Mezzi Paccheri alla Gricia con crema di zucchine romanesce e calamari croccanti” immagine realizzata da Tavole Romane* –

Secondi: anche qui tanti richiami di terra e di mare…mescolati alla tradizione romana. La nostra attenzione è stata catturata dal protagonista dei secondi (almeno sulla carta per il prezzo!) un piatto unico a base di Tonno (Tonno Bluefin) con tre varianti: tartare accompagnata da quenelle al sapore di patate, viteltonnè “al contrario” con maionese allo zenzero e un bocconcino – servito in piccolo recipiente a parte – con sugo all’amatriciana. Aspettative ripagate e soddisfatte: di ottimo livello le materie prime, le cotture e i sapori. A dire il vero un altro piatto ci aveva stuzzicato, Polpetta Amore Mio, a base di manzo: un tris con tartare, hamburgher e polpettine tradizionali. Bisognerà tornare per provarla!

– “Tonno Bluefin” immagine realizzata da Tavole Romane* –

Contorni: non provati

Dessert: abbiamo chiuso con un “Tiramisù a modo nostro” presentato in un grosso bicchiere e con ingredienti a tre strati. In fondo una crema mascarpone e scaglie di cioccolato, nel mezzo pezzettini di savoiardi e a chiudere una mousse di caffè con fave di cacao. Originale l’idea e gradevole nell’insieme: si presta particolarmente al “doppio cucchiaino” per la dimensione della porzione. Confessiamo che ci avevano incuriosito anche gli altri dolci alla carta…tra tutti il semifreddo allo zabaione con crema di melone e il dessert del giorno fatto da tortino al cioccolato su crema di cocomero. Finirà come per la Polpetta Amore Mio! 

Pane: fatto in casa e presentato in una bustina di carta bianca. Pescati dei quadratini di focaccia bianca e del pane scuro, entrambi apprezzabili per fraganza e sapore. Molto gustosa e giusta in cottura la crosticina del pane scuro!

Di livello la selezione di vini in bottiglia mentre la carta per la mescita, a nostro parere, ha poca varietà sui rossi e ricarichi non bassi (da 4,50€ a 8,50 i bianchi, una sola etichetta a 5€ e le restanti da 8€ a 22€ per i rossi). Attenzione, il menu riporta il prezzo al calice per tutte le bottiglie in lista ma in realtà solo la selezione delle prime pagine è disponibile alla mescita. Per chi preferisce ampia la scelta di birre.

* Le immagini realizzate da Tavole Romane sono pubblicate sotto una Licenza Creative Commons

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